Venerdì 13 ottobre, in concomitanza con la settimana dedicata alla salute mentale, è stato presentato agli studenti e alle studentesse frequentanti il primo anno dell’ITA Luparia lo sportello “Spazio Ascolto”. Il progetto, realizzato dalla psicologa Enrica Ferrari e coordinato in Istituto dall’educatrice Milena Gerlotti, prevede la creazione per tutti i ragazzi e le ragazze di un luogo dove esprimere e condividere le proprie fragilità o difficoltà, ma anche un posto dove far circolare idee ed emozioni.
«Il leitmotiv e filo conduttore del nostro sportello di ascolto attivo – spiega Ferrari – è: “Prima di diventare farfalla sarai bruco”. Pensiamo infatti che conoscersi, accettarsi, integrarsi e fare gruppo siano elementi fondamentali di un processo che permetterà ai ragazzi di instaurare tra di loro una buona convivenza, che servirà per aumentare il loro benessere scolastico. Avere consapevolezza di sé e lavorare sulle proprie zone d’ombra è un processo che incomincia da adolescenti e continua per tutto il percorso di maturazione e di crescita, per questo insieme agli studenti e alle studentesse abbiamo pensato di prevedere spazi in cui divulgare delle “pillole psicologiche”. Ciascuno studente potrà, in queste occasioni, approfondire un argomento in materia di psicologia e poi illustrarlo ai compagni. Si tratta di una strategia molto utile, che permette di accorciare le distanze fra i ragazzi e motivarli all’interesse su diversi contenuti di conoscenza e cultura generale».
«Il progetto di ascolto attivo e supporto agli studenti – commenta la dirigente scolastica Nicoletta Berrone – è particolarmente importante in un ambiente come quello dell’ITA Luparia, in cui molti studenti vivono in convitto per cinque giorni alla settimana, lontani dalle loro famiglie. Con questo servizio, ormai attivo da molti anni, riusciamo a rendere la scuola un posto piacevole, in cui i ragazzi trascorrono volentieri gran parte della loro giornata: è importante, infatti, curare il loro benessere e dar loro gli strumenti per instaurare una buona e proficua convivenza tra di loro e con insegnanti ed educatori».
REDAZIONE LEARDI